Interview

Intervista con i Kagrra, in Giappone

13/03/2009 2009-03-13 12:00:00 JaME Author: Non-Non Translator: Ryuu

Intervista con i Kagrra, in Giappone

JaME ha parlato con i Kagrra, riguardo alle loro esperienze durante il tour europeo e su cosa pensano dell'imminente tour in Sud America.


© PS Company
I Kagrra, hanno avuto successo con il loro tour europeo ad Agosto 2008, andranno a fare dei live in Cile e in Brasile a Febbraio 2009. La loro musica e look sono la fusione di rock e stile tradizionale Giapponese, che continua a espandersi in tutto il mondo.


Potete presentarvi, per favore?

Isshi: Sono il vocalist, Isshi.
Nao: Sono il bassista, Nao.
Akiya, Sono il chitarrista, Akiya.
Sin: Sono il chitarrista, Sin.
Izumi: Sono il batterista, Izumi.

L'anno scorso ad Agosto, avete fatto un tour europeo per la prima volta ed è stato un successo. Congratulazioni. Quali sono le vostre impressioni sul tour?

Isshi: Prima che andassimo, provavo allo stesso tempo tutte le mie ansie e aspettative, ma dopo che siamo tornati, la mia impressione si può esprimere con "Mi sono divertito".

Le preparazioni erano sufficienti?

Isshi: No, in verità non siamo riusciti a fare live come in Giappone, c'erano dei problemi nel portare strumenti e materiale. Comunque siamo riusciti a portare un koto (uno strumento a corda giapponese), così penso ci siamo mostrati come i Kagrra, sono veramente, con risorse minime.

Pensate di avere più equipaggiamento di altre band?

Isshi: Uhm, non saprei.(ride)

Avete viaggiato in cinque stati - Svezia, Finlandia, Olanda, Germania e Francia, da nord a sud. Quale stato vi ha colpito di più?

Isshi: Ogni stato aveva le sue caratteristiche, perciò erano tutti quanti interessanti, ma sono riuscito a sentire l'affetto del pubblico sopratutto in Germania, Francia e Olanda.

Il programma è sembrato piuttosto ristretto. Andava bene per voi?

Isshi: Beh, andava bene.(ride)

Avete avuto tempo per del turismo?

Isshi: Difficilmente avevamo del tempo per fare turismo.
Izumi: Riguardo ai live oltreoceano, abbiamo già fatto esperienza a Hong Kong tempo fa, ma questa volta era la nostra prima esperienza in quei Paesi, perciò è stata un'esperienza completamente diversa.

L'Europa era diversa dall'Asia?

Izumi: Era piuttosto differente. Il pubblico, la cultura e tutto il resto erano differenti. Anche se in Europa ci siamo esibiti in cinque stati, ci siamo accorti di come ogni posto sia diverso. Ad ogni modo, l'aspettativa delle gente per noi era grandiosa in ogni Paese...
Sin: Quando è iniziata la prima canzone, la potenza del pubblico e la loro aspettativa (l'emozione scaturita della loro attesa per noi) erano semplicemente fantastici, riuscivo a malapena a sentire la batteria. Non ho mai provato niente del genere, perciò ho pensato "Non riesco più a suonare la prima canzone" (ride) Per il secondo concerto, ci siamo assicurati di alzare il volume del monitor all'inizio. (ride) Ero molto sorpreso.

C'erano più maschi che femmine fra il pubblico?

Isshi: Beh, c'erano parecchi maschi, ma la maggioranza erano ragazze.

Ho sentito che perfino durante la ballate, il pubblico era piuttosto scatenato.

Isshi: Ah, sì. (ride) Questa è una differenza rispetto al Giappone. Beh, non avevamo problemi se erano scatenati.
Sin: Questo non significa che non ascoltassero la nostra musica. (ride) E' come quando siamo andati negli USA. Pare che la gente ascolti silenziosamente le ballate solo in Giappone. Non penso ci sia qualcosa del genere negli altri stati.
Akiya: Riguardo al modo con cui i fan partecipano ai live, i giapponesi fanno ciò che fanno gli altri; per esempio imitano ciò che gli altri fanno; ma le persone oltreoceano partecipano liberamente e individualmente. Quando Isshi agitava un ventaglio giapponese sul palco, c'erano alcuni del pubblico che lo imitavano agitando i loro ventagli come lui mentre altri fanno come preferiscono, come ad esempio voltarsi e bere. (ride)

In Giappone, è difficile vedere persone fare così. (ride)

Akiya: Noi non vediamo qualcosa del genere in Giappone. (ride) La gente non era timida e si divertiva liberamente. L'ho avvertito molto questo, che mi ha reso molto felice. Mi sono divertito guardandoli e mi sono sentito felice di suonare. Tra l'altro, non mi sono neanche stressato.
Nao: E' piaciuto anche a me, è diventata un'ottima motivazione. Cantavano persino le nostre canzoni.

In giapponese?

Nao: Sì. Abbiamo anche una canzone chiamata Utakata, che hanno cantato in ogni locale.

Significa che capiscono il significato dei testi.

Nao: Lo spero. (ride)

Vi è parso che viaggiare in Europa fosse molto diverso che fare tour in Giappone?

Isshi: Sì. Le reazioni dei fan erano varie e c'erano diversi modi per divertirsi. In Giappone, agito un ventaglio e c'è un furi (coreografia) e la gente lo segue, ma le persone oltreoceano sembra abbiano all'interno il loro personale ritmo. Guardando dal palco, tutti sembravano diversi, ma penso ci fosse un senso di unità nel partecipare con così tanta foga al live. Era un'emozione stranamente fantastica.

La maniera in cui avete fatto i vostri live era diversa da ciò che fate solitamente in Giappone?

Isshi: Beh, non ci siamo esibiti diversamente rispetto al Giappone. Più che altro abbiamo pensato di far sì che la scaletta riuscisse a far capire facilmente i Kagrra, al pubblico. Ci siamo preoccupati di questo.

Qual è stata la cosa più strana che vi è accaduta durante il tour?

Isshi: Mi sono divertito ovunque, quindi non ricordo bene di qualche avvenimento in particolare. (ride) Però, al di fuori dei live, abbia avuto un ultimo giorno libero alla fine del tour e eravamo in Spagna.

Dopo questi concerti, siete andati a vedere la Spagna?

Isshi: Sì. Avevamo un giorno libero in Spagna e avevamo tempo di fare turismo, e mi hanno rubato la macchina fotografica digitale in una spiaggia! (ride)

Oh! Sul serio? Come dei semplici turisti. (ride)

Isshi: Beh, ero un semplice turista. (scoppia a ridere)

Avete avuto qualche problema con gli strumenti?

Sin: Quando siamo tornati in Giappone, ho scoperto che il piedistallo per il koto è sparito. Anche ora non c'è. (ride) In Giappone, uso l'altro tipo che è più pesante. Ho pensato di prenderne uno leggero così sono andato e l'ho comprato, poi quando siamo tornati era sparito. (ride)

Isshi, hai tenuto degli MC in varie lingue in Europa. Come mai hai deciso così?

Isshi: Alla fine dell'anno scorso, c'era un evento live per noi. Ho un amico vocalist esperto, HIZUMI dei D'espairsRay, e i D'espairsRay hanno fatto diverse volte concerti nel Nord Europa, così l'ho chiamato e li ho chiesto "Come dovrei fare gli MC?" mi ha risposto "Dovresti parlare nelle lingue locali. Anche se non parli bene, renderà tutti felici". Così ho pensato che sarebbe stato meglio parlare in ogni linguaggio, e ogni volta ho imparato le lingue in ogni Paese, pian piano, e ho fatto gli MC.

C'erano cinque idiomi. E' stato difficile per te imparare a parlare in queste lingue?

Isshi: Penso di riuscire a parlare abbastanza bene in tedesco, mentre anche se ci sono stato due volte, il francese era difficile perchè la pronuncia è complicata.

Quando hai parlato nelle varie lingue sul palco, c'è stata una reazione da parte del pubblico?

Isshi: Sì, c'è stata.

Hai memorizzato tutto?

Isshi: No, scrivevo su un foglio e leggevo da lì. (scoppia a ridere) Siccome c'erano vari MC, ho pensato che memorizzarli tutti sarebbe stato difficile. (ride)

Avete tenuto delle sessioni per gli autografi in ogni Stato. Come è stato per voi? Come vi siete sentiti ad incontrare così da vicino i vostri fan europei?

Isshi: Penso fossero piuttosto vivaci (ride). I fan francesi sono stati i più insistenti e mi hanno chiesto cose come "Baciami". (ride)

Allora, hai acconsentito alla richiesta?

Isshi: Beh, per me andava benissimo, ma il coordinatore ci ha fermato e ho pensato "Non fermarci". (scoppia a ridere)
Akiya: Le persone in quei Paesi erano precise. Come iniziano ad apprezzare degli artisti giapponesi, per prima cosa imparano il giapponese. Quando noi ascoltiamo musicisti stranieri, non prestiamo così tanta attenzione al testo, ma loro hanno imparato talmente tanto da riuscire a parlare in giapponese e ad avere delle conversazioni durante le sessioni per gli autografi. Da questo ho imparato molto. Penso sia stupendo.
Nao: Sono stati molto carini. Ma visto che non riuscivamo a capire tutte le lingue, hanno scritto su un foglio e ce l’hanno mostrato per farci capire cosa volevano comunicarci.

Che cosa avete imparato durante il tour europeo, come band ma anche personalmente?

Izumi: Ho imparato molto ma la cosa migliore è che abbiamo fatto esperienza con cose che di solito non sperimentiamo mai. Mentre noi, Kagrra, proseguiamo con le nostre attività e continuiamo la nostra carriera, sia in Giappone che oltreoceano, impariamo anche nuove cose.

Questo ha influenzato la vostra musica? Per esempio, il messaggio nei vostri testi potrebbe essere diretto anche ai fan stranieri?

Isshi: Al contrario, anche se siamo giapponesi e la band ha una forte impronta della cultura giapponese nonostante ciò non ci adattiamo rigidamente a questa, penso che dovremmo fare cose più giapponesi.
Sin: Non cambia il fatto che più che creare qualcosa diretto ai fan oltreoceano, noi stiamo creando qualcosa che vogliamo creare in quanto Kagrra, . Comunque, nonostante fosse difficile da realizzare, ci sono persone che si interessano a noi ovunque. Sento che siamo attesi. Abbiamo ricevuto mail dai fan scritte in varie lingue, ma l'emozione della profonda impressione della prima volta che siamo andati lì e ci siamo confrontati con questo è stata davvero enorme.

A parte i concerti, che cosa vi aspettate dal Sud America?

Isshi: Ho sentito che il pubblico è molto caloroso, perciò non voglio essere sommerso dalla loro energia. Penso che ogni cosa sarà piuttosto diversa rispetto all'Europa. Sopratutto, mi chiedo che tipo di posto sarà.

C'è nient'altro che vi interessa, a parte i live?

Akiya: Ho qualche desiderio ma penso dovrò rinunciare a causa dei nostri programmi .Comunque sia voglio fare una gita turistica.
Izumi: Posso farmi un'idea del Brasile ma non ho bene in mente il Cile, perciò voglio un pò visitare il posto lì.

Recentemente miyavi ha avuto due concerti in Brasile. Avete avuto la possibilità di parlargli riguardo alle sue esperienze lì?

Sin: Non abbiamo molte occasioni di vederlo, quindi non gliel'ho ancora chiesto. Vorrei chiedergli come è stato, comunque l'ho sentito già da altre persone.

Come viene creata la musica dei Kagrra, ? Mentre Isshi scrive i testi, i compositori e gli arrangiatori sono segnati come Kagrra, , ciò significa che create tutti insieme le canzoni?

Isshi: In realtà, noi cinque scriviamo le canzoni originali insieme, ma la produzione completa è fatta solitamente da Sin.
Sin: E facciamo in maniera tale che come ci consultiamo con il compositore originale, facciamo insieme tutte le parti. Sostanzialmente, colui che crea la canzone originale ci mette sopratutto le sue idee ma spesso ogni membro compone il proprio pezzo.

Sin, dal tuo profilo pare che hai un sacco di esperienza sugli strumenti musicali. Sei interessato sopratutto agli strumenti giapponesi?

Sin: Pensavo che il koto fosse molto bello quando ascoltavo i CD di altri artisti, e ho pensato "Potrei inserirlo nella nostra musica prima o poi?" allora ho pensato "Beh, lo suonerò io stesso". In verità non è così difficile. Poi, quando compongo canzoni, e uso un computer per inserire diversi suoni inserisco anche il koto.

Attualmente suoni lo shakuhachi (flauto di bamboo giapponese) e il biwa (liuto giapponese)?

Sin: Al momento a parte la chitarra suono solo il koto. Invitiamo dei musicisti per suonare altri strumenti.

Isshi scrive i testi dei Kagrra, . Ti interessano i vecchi racconti giapponesi e il Buddismo?

Isshi: Sì. Per come analizzo me stesso i vecchi racconti giapponesi forse hanno avuto un'influenza su di me e ancora l'hanno tuttora. Mi piace leggere libri. Non leggo libri occidentali ma storie giapponesi di fantasmi, misteri, e libri per bambini, e la mia ispirazione viene da queste cose.

Anche tu scrivi libri, Isshi. Le tue storie sono tristi, belle e ci fanno provare nostalgia, proprio come le parole dei testi dei Kagrra, . Possiamo anche percepire un senso estetico tipico giapponese per le cose fragile dalla vita breve.

Isshi: Sì, mi piacciono.

Akiya, è scritto che sei alla moda e ascolti vari generi di musica, è così?

Akiya: Ascolto tutti i tipi di musica e non c'è niente che davvero non mi piace. Qualche volta quando parlo e mi sembra che qualcosa sia rock, mi viene detto "Questo è pop." (ride) Talvolta cose del genere sono mescolate in me così. Non apprezzo solo le novità ma anche musica vecchia, mi piace tutto.

Ci metti questo nella musica dei Kagrra, ?

Akiya: Sì, ce ne metto parecchio.

Inserite i testi dopo che la musica è pronta?

Isshi: Non c'è un programma preciso. Nel caso delle mie canzoni originali, ho un tema fin dall'inizio, così qualche volta scrivo come sono ma generalmente dopo assumono la loro forma dal compositore, inizio scrivendole in modo da creare il mio mondo personale.

Il vostro sound è cambiato parecchio ultimamente. Canzoni come [Guilty] sono molto diverse dai vostri lavori passati. Questo cambiamento è venuto da se?

Isshi: Fino ad allora, non avevamo canzoni tanto aggressive e penso che la canzone dipenda dal nostro nuovo periodo. Penso che questa canzone debba far scatenare le persone ai live.

Quando ognuno di voi compone una canzone, la create seguendo dei vostri precisi modelli?

Nao: Credo che siamo tutti diversi. Nel mio caso, suono la chitarra come mi viene in mente spontaneamente, poi creo le melodie con la tastiera.

Quindi il modo di creare tracce demo cambia per ognuno?

Sin: Tutti quanti sono diversi. Dipende dal componente del gruppo. Come per me, qualche volte la faccio con parti di chitarra, altre volte con la batteria, oppure con delle melodie. E' piuttosto differente ogni volta ma non ho un modo preciso da seguire, così non mi sembra che siamo cambiati molto, ma chi ci ascolta potrebbe aver avuto questa impressione.

Nel vostro precedente album, Jin Nakamura ha fatto l'arrangiamento per la canzone Shigatsu tsuitachi. Come lo avete conosciuto?

Akiya: Quando abbiamo incontrato Jin, era molto interessato a noi e si è convinto che i Kagrra, sarebbero stati meglio in una certa maniera, così abbiamo pensato che avrebbe potuto creare qualcosa di molto bello lavorando con lui.

Jin Nakamura ha anche prodotto gli EXILE e Kumi Koda, così ci siamo fatti un'idea che lavora per R&B styles, cosa che ci ha un pò sorpresi.

Akiya: No, ha anche fatto canzoni in stile giapponese per Kumi Koda e Kou Shibasaki. Ha una grande esperienza.

Come è stato lavorare con lui? Le canzoni che ha arrangiato sono cambiate parecchio?

Akiya: Penso che è stato fantastico. Come sai noi siamo una band, perciò se noi facciamo musica normalmente, ci mettiamo batteria, basso, chitarra e voce. Ma se è fatta dal punto di vista di un arrangiatore, molte cose sono messe insieme, per esempio, riguardo alla batteria, pensavo " Per quanti brani sono questi?" (ride) Ho imparato molto.

Avete rilasciato il vostro quinto album Shu il primo Aprile. Qual è la vostra interpretazione del titolo Shu?

Isshi: Questo titolo ha approssimativamente due significati. Uno è il significato di "collana" che significa che ci sono diverse canzoni in questo album e le uniamo con il filo chiamato Kagrra, in un unico cerchio. L'altro significato è che 'shu' si pronuncia allo stesso modo di 'maledizione' in giapponese, perciò vorrei che gli ascoltatori imprimessero queste cose con i Kagrra, .

Di certo questo album ha una gran varietà di canzoni, alcune sono vivaci canzoni pop, canzoni dark e forti, dolci canzoni giapponesi, ecc. Ogni canzone ha il suo punto vista del mondo, vero?

Isshi: Sì. Sono di età differenti, posti differenti, una gran varietà di canzoni.

Le canzoni sono di diversi posti?

Isshi: Lo sono. Beh, è solo una mia idea.

The Paraizo è il termine cristiano che significa 'paradiso', no? Vi immaginate un paese straniero?

Isshi: No, non è così. E' sempre Giappone, ma come sai, questa parola proviene dalla prima Cristianità in Giappone, perciò si intende il luogo dove la gente può essere liberata dalle loro costrizioni, in parole povere.

A cosa hai pensato facendo la canzone, Kikoko ShuuShuu?

Isshi: Inizialmente, ho immaginato la Cina ma non riuscivo a capire bene che punto di vista del mondo avrei dovuto assumere nel testo... (ride)

Nel testo di questa canzone usi molti kanji complicati.

Isshi: All'inizio pensavo di scrivere tutto il testo in una poesia cinese ma era un pò troppo difficile. (ride) Ci ho messo solo un accenno alla fine, anche la musica è stata creata con un'idea della Cina.

Quando do un'occhiata ai testi di quest'album, ci sono canzoni in cui ironicamente sembri mescolare cultura moderna e antica.

Isshi: Ho cambiato soggetti in accordo con le canzoni e ci sono testi che non sono scritti dal mio punto di vista ma da quello di altri, come ad esempio Jusou.

Quella canzone è cupa.

Isshi: Non è dal punto di vista di un umano, nè di qualche essere superiore, perciò voglio che gli ascoltatori ragionino su chi collegare veramente la canzone.

Anche Subarashiki kana? Jinsei è una canzone in cui hai una visione negativa del mondo moderno, ma il ritmo è totalmente differente da Jusou. Penso che non abbiate mai fatto del ritmo funky utilizzando degli strumenti a fiato prima di questa canzone. E' una vostra nuova sperimentazione?

Isshi: Sì. Tutti noi pensiamo "Che vita è la mia?", no? Beh... francamente parlando, questa è una canzone per quando siamo ubriachi. (scoppia a ridere)

Sì, lo so, ma se avessi detto così, temo sarei sembrato noioso. (ride)

Isshi: (ride) Beh, ma c'è una parte in cui sono abbastanza serio.

Il 2010 sarà il vostro decimo anniversario. Avete già qualche idea in proposito?

Izumi: Vogliamo fare qualcosa, anche se non abbiamo ancora deciso con esattezza.

Potete lasciare un messaggio ai vostri fan oltreoceano, per favore?

Isshi: Siccome i Kagrra, recentemente si occupati parecchio dell'estero, se le vostre richieste sono forti, possiamo andare ovunque, perciò ascoltate le canzoni dei Kagrra, per favore e invitateci nei vostri Paesi.
Izumi: Faremo dei live in Cile il 20 Febbraio, e in Brasile il 22 Febbraio. Voglio andare in nazioni dove non sono mai stato e voglio anche suonare ancora una volta nei Paesi dove siamo già stati, perciò interessatevi ai Kagrra, per favore.
Sin: Grazie per sostenerci sempre. D'ora in poi ci daremo parecchio da fare per creare altri nuovi buoni lavori, perciò continuate a supportarci per favore.
Akiya: Ci dedicheremo a migliorare i Kagrra, così da poter creare canzoni che soddisferanno le vostre aspettative. Recentemente, il nostro myspace, un canale di comunicazione con i Kagrra, si sta ampliando, quindi speriamo di poter metterci in contatto con voi lì.
Nao: Penso sarebbe più facile per voi capirci se andassimo oltreoceano e facessimo dei live con la nostra musica, quindi fintanto che potremo venire, ci piacerebbe suonare nei vostri Paesi.
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